In epoca di personal branding il live video, aperto a tutti o ristretto a un gruppo di utenti selezionati o iscritti tramite apposita piattaforma streaming, è diventato uno strumento utilissimo per accrescere o consolidare la propria reputazione, instaurare nuovi relazioni di business o mantenere un contatto con il proprio pubblico di riferimento anche in particolari momenti (vedi emergenza Coronavirus).

Se Seth Godin evidenziava la necessità di rivolgersi e fidelizzare una nicchia di mercato, quale migliore mezzo del video, in diretta o differita, per cementare il rapporto con il proprio target. Infatti, si tratti di webinar, Facebook Live o Instagram TV, sempre più professionisti fanno ricorso a questi strumenti per evidenziare le proprie competenze e conoscenze e supportare imprenditori, professionisti e semplici utenti durante l’emergenza del Coronarvirus. Da elementi di svago (live Facebook o Instagram) o di formazione (webinar) adottati da strutture dedicate per la didattica a distanza, sono diventati parte integrante del piano di comunicazione di un professionista.

Per chi non lo sapesse il webinar, parola che nasce dalla crasi di web e seminar, è un evento pubblico online aperto a più persone presenti, nello stesso momento, in un luogo virtuale mediante una piattaforma o un software, con l’obiettivo di approfondire un argomento. Tra le piattaforme migliori si segnalano Go To Webinar, Zoom e Cisco Webex. Le prime due sono particolarmente intuitive e di facile utilizzo. Le piattaforme in molti casi sono free o hanno bassi costi di gestione, per lo più proporzionati al numero massimo di partecipanti che si vogliono ospitare. Il webiniar è tenuto da uno o più relatori, che possono mostrare slide, filmati, e confrontarsi in diretta con gli altri partecipanti. Già impiegato come leva di marketing, in questo periodo ha registrato una grande diffusione, diventando da un lato un’alternativa virtuale ai tanti eventi fisici annullati e rinviati, dall’altro un’opportunità di visibilità per tanti professionisti a lavoro in smartworking. Il motivo del suo successo? Unisce alla facilità di fruizione – si è comodamente a casa – l’interattività e il coinvolgimento di un evento fisico. Inoltre, mantiene un carattere di esclusività (richiede un’iscrizione), elemento fondamentale per il marketing. Da qui è facile intuire la sua larga diffusione. Il professionista, referente di uno studio professionale (avvocato, commercialista, medico, marketing e comunicazione) oppure di un’azienda di servizi (basti pensare alle software house), forte del suo background di conoscenze e contatti digitali, utilizza il webinar per approfondire temi particolari. Può ottenere quella che nel gergo viene definita “lead generation”, ovvero l’acquisizione di nuovi contatti e conversione in clienti. Il webinar, come tutti gli strumenti, va inserito però in un piano di comunicazione dedicato, quindi non usato una tantum. Deve prevedere una comunicazione pre evento (invio della newsletter ai propri clienti, pubblicazione sul proprio sito web di una news, attivazione dell’ufficio stampa, pubblicazione sulle proprie pagine social, con preferenza su Linkedin) e una comunicazione post evento sui contenuti emersi nel webinar.

Un caso virtuoso, a tal proposito, è quello rappresentato dalla Fondazione Saccone, hub di competenze e saperi con sede nel salernitano. La struttura, nata nello scorso mese di giugno per valorizzare il capitale umane sul territorio campano, ha messo a sistema le competenze dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico, creando un ciclo di eventi digitali denominato “Imprenditori Resilienti”. Un’iniziativa nata durante l’emergenza COVID19 per affiancare imprenditori e professionisti nell’approfondimento di tematiche quali crisi d’impresa, finanza, digital marketing e e-commerce, perfomance management e digitalizzazione. Grazie a questo progetto, promosso attraverso un’intensa attività di ufficio stampa che ha registrato tra le altre le pubblicazioni sul portale dell’ANSA e sul quotidiano IL MATTINO e ad un’attività social, la Fondazione e i singoli relatori hanno incrementato la propria reputazione beneficiando vicendevolmente della visibilità ottenuta.

Altri strumenti sempre più diffusi tra i professionisti sono i live social, come la TV di Instagram e le dirette Facebook. Utilizzata agli inizi prevalentemente dagli artisti o in occasione degli eventi come dietro le quinte, per la facilità di utilizzo e l’immediatezza, l’IGTV sta entrando anche nel cassetto degli attrezzi degli studi professionali. Quando effettuare una diretta? Sicuramente si tratta di uno strumento meno professionale di un webinar, ma per alcune tematiche può funzionare, soprattutto legate a settori come economia, benessere e marketing. L’assenza di intermediazione e filtri, riduce le distanze con il target e può giovare alla reputazione del professionista, fidelizzando il cliente. Inoltre, consentendo un live con due utenti, può rivelarsi utile anche per consolidare relazioni con partner o stakeholder. Attenzione, però, bisogna inserirla strategicamente nel piano di comunicazione e, soprattutto, il suo uso deve essere motivato. L’adozione di un linguaggio troppo tecnico potrebbe allontanare il proprio pubblico, anziché avvicinarlo. Stesso discorso vale anche il Live di Facebook. Il social di Zuckeberg, rispetto a Instagram, ha il vantaggio di rappresentare un vero e proprio Hub digitale in grado di raccogliere tutta la comunicazione aziendale. Si presta, per questo motivo, ad ospitare video registrati con buoni risultati in termine di efficacia ed impatto. Infine, una menzione particolare lo meritano i software per lo streaming, che consentono di trasmettere in diretta contemporaneamente su più canali social (Facebook, Youtube, Periscope e Linkedin). Tra queste, la piattaforma più utilizzata per gestire dirette streaming web-based è StreamYard, che offre l’opportunità di invitare fino a 10 persone con un massimo di 6 persone in video. E’ molto usata dalle testate giornalistiche, in quanto è facilmente personalizzabile, e può rivelarsi utile per il professionista che intende fare personal branding e posizionarsi come leader di un settore specifico oppure per un brand che intende fare informazione.

Anche in questo caso il consiglio per i professionisti è quello di non abusare di questi strumenti, ma attivarli con un buon senso e strategia.

Di Giuseppe Alviggi

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